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La voce come strumento seduttivo

Ricerche a confronto


Dott. Silvia Corrent, 28/07/2016


Il tono emotivo va a colpire l’emisfero destro, l’emisfero degli affetti, del cuore, delle emozioni.


Che cos’ha di speciale la voce persuasiva ed attraente? Le vibrazioni della voce, per essere convincenti, richiedono un respiro calmo e profondo. Un’emissione vocale che sappia far risuonare l’aria non solo nelle parti basse dell’apparato fonatorio (laringe e corde vocali), ma anche in quelle alte, i seni frontali e mascellari. E’ questo che contribuisce a un tono alto, chiaro, limpido e potente insieme. Quello che per i cantanti viene detto “il cantare in maschera”, cioè utilizzando anche quella raffinata cassa di risonanza che è la parte anteriore delle ossa del volto, con le perfette cavità che la abitano. In tal modo la voce diventa più sonora, più ricca di colore, armonica, e ha una gamma tonale più estesa e vibrante: così corteggia l’udito e il cervello emozionale. In parte è un dono naturale, in parte può essere educata: per imitazione di genitori o altri familiari che usino la voce in modo competente e luminoso, o con studi specifici, che possono affinare anche la dizione e un uso consapevole delle pause, dei silenzi, e delle variazioni di volume e di velocità dell’eloquio. Studi diversi confermano che il tono di voce è più efficace nel sedurre l’attenzione, e quindi la possibilità di ascolto e memorizzazione, che non i contenuti in sé. Una ricerca pubblicata sul “Journal of voice”, indica come voci troppo ansiose, con respiro affaticato o ansimante, stanche o dure, vengano associate a oratori passivi, agitati, ansiosi, deboli. In una parola perdenti o comunque non meritevoli di ascolto, anche se autentici geni.

Un altro studio è stato commentato sul Wall Street Journal. I discorsi di 120 dirigenti d’azienda sono stati sottoposti a mille persone, perché ne giudicassero la capacità di comunicare. Il 23% degli ascoltatori ha individuato nel tono di voce l’elemento più persuasivo e solo l’11% ha indicato i contenuti. Perché il tono di voce è così importante? Per molte ragioni: it’s the feeling tone, honey, “questione di feeling, dolcezza”. Il tono emotivo va a colpire l’emisfero destro, l’emisfero degli affetti, del cuore, delle emozioni, il contenuto logico va sull’emisfero sinistro, cognitivo. Nella memorizzazione, tutto ciò che ha un colore emotivo più caldo ha diritto di precedenza sui contenuti più “frigidi”, asettici, di una comunicazione puramente logica.

Alcuni studi sulla psicologia di coppia dimostrano che l’attrattiva fisica di una persona aumenta se ha un tono di voce gradevole (Gross e Crofton, 1977). Nelle persone destrorse l’emisfero cerebrale sinistro sente le parole, mentre l’emisfero destro percepisce la melodia; nel corteggiamento la voce è più dolce, più morbida e musicale che in una normale conversazione. I muscoli della gola, della laringe, e della faringe sono controllati dagli stessi nervi specializzati collegati ai muscoli dell’espressione facciale. Il tono della voce riflette le emozioni con la stessa fedeltà e precisione dei movimenti delle labbra, degli occhi e delle sopracciglia. Una voce morbida (il tono usato dagli adulti con i bambini) comunica calma, mentre un voce troppo alta si percepisce come troppo dominante ed invadente ed una voce monotona come una voce noiosa.

Un’ equipe di ricercatori dell’Università di Albany, U.S.A., dopo aver analizzato la voce di 149 volontari, ha stabilito che esiste un rapporto tra timbro vocale e arte amatoria. Avere un voce calda e sexy è un buon punto di partenza per sedurre. Così come sussurrare all’orecchio sinistro (deputato al controllo delle emozioni) del partner, come dimostra una ricerca condotta dalla Texas State University. I ricercatori hanno fatto ascoltare a 60 soggetti diverse frasi neutre e altre a sfondo sessuale, alcune all’orecchio sinistro, altre al destro. Trascorso un certo tempo hanno chiesto loro cosa ricordassero, le frasi ad alto contenuto erotico mormorate all’orecchio sinistro sono risultate quelle maggiormente impresse in memoria.

Anolli e collaboratori ci spiegano la seduzione come un approccio strategico ed intenzionale di agiti il cui intento è quello di attirare un’altra persona. Gli autori concordano sulla differenziazione di quattro fasi: la scelta, il contatto: esposizione e attivazione per la cattura di attenzione, ammiccamento reciproco, e decisione di mantenere un legame (Givens 1978, Trost 1987). Le prime due fasi sono soprannominate “l’approccio degli attori”, il corteggiamento richiede “un cambiamento di status: dall’essere nessuno all’essere qualcuno” (Baudrillard, 1979, p.23), si attira l’attenzione su di sé per essere scelti. I segnali non verbali di interesse del partner sono la dilatazione delle pupille, allungamento dei tempi del contatto visivo, la riduzione della distanza interpersonale, un sorriso timido, e l’orientamento del corpo verso il seduttore, ovvero una sincronizzazione tra i due corpi (Grammer 2000). Si ricorre all’uso di una voce quasi infantile, meno potente e più calda, il baby-ishness (Montepare e Zebrowitz- McArthur 1987), con aumenta di tono e abbassamento di intensità, quindi si usa la stessa modalità usata con i bambini, questo è percepito dall’altro come un segnale di disponibilità (Givens 1978). Tuttavia non si può convalidare l'esistenza di una voce seducente stereotipata, come se ci fosse un modello prosodico fisso. L’'analisi della sequenza temporale dell'interazione seducente dai partner maschili dello studio portato avanti da Anolli e coll. dimostra che la seduzione richiede un uso flessibile ed adatto della voce che si basa su una vasta gamma di profili vocali. Il seduttore deve modulare la voce in base all’interazione con la partner. All'inizio parla soprattutto con una voce molto modulata, ma nelle successive fasi parla con una voce bassa e monotona, la partner avvertirà un senso di tenerezza (Anolli & Ciceri, 1997). Nella fase iniziale del corteggiamento il seduttore utilizza una voce forte (ad alta intensità), ma il principale profilo vocale è debole e stabile nelle fasi successive. Questi cambiamenti vocali fanno sì che i partecipanti di sesso maschile usano una voce che “impressioni” il potenziale partner femminile, una voce orotund (sonora). La voce sonora suggerisce forza, entusiasmo, socievolezza, virilità, e fiducia (Addington , 1968; Brown & Bradshaw , 1985; Pittam , 1987; Scherer , 1978) , così entrano in gioco le qualità che potrebbero aumentare l'interesse e l'attenzione della partner . Possiamo definire questa fase come esibizione vocale, perché i partecipanti hanno cercato di proiettare un'immagine attraente di se stessi: hanno dovuto farsi notare per essere scelti . L’esibizione si svolge in uno spazio psicologico definito da una parte dal desiderio di attrarre il partner, e dall'altro, dalla necessità di rispettare la libertà di diventare l'oggetto del desiderio. Tuttavia, questa prima fase di "approccio" non può durare troppo a lungo, perché questo comportamento potrebbe diventare noioso o irritante in quanto può essere percepito come arrogante e prepotente, o potrebbe avere l'effetto opposto ed essere visto come un'indicazione di insicurezza e debolezza. Poiché l'individuo stesso è in gioco durante la seduzione, non può rischiare un netto rifiuto da parte del partner. Per questo motivo, la voce cambia notevolmente nelle fasi successive e diventa più bassa di tono e più debole in termini di volume, nel tentativo di incoraggiare una risposta reciproca e di trasudare calore, tenerezza e affabilità . Questa voce denota una situazione più rilassata e intima, volta a favorire il dialogo. All'interno di questa prospettiva, i risultati riportati con gli autori sono in accordo con quelli ottenuti da Givens (1978), che ha notato l'esistenza di una voce calda e rassicurante nella fase avanzata della interazione seducente. Inoltre , la tenerezza è espressa ad un volume costantemente debole e viene modulata a un passo inferiore durante il discorso ( Anolli & Ciceri , 1997) . Si osserva un tasso più veloce di articolazione in tutta l'interazione seducente rispetto a quel che accade durante un dialogo normale. Accanto all'aspetto sessuale sono coinvolti altri aspetti psicologici come l'autostima, l’immagine di sé, e la speranza. I risultati di questo studio suggeriscono che il gioco seduttivo è giocato in una varietà di modelli comunicativi, almeno per quanto riguarda il canale vocale. Un possibile risultato di questa complessità comunicativa è che ci sono alcuni soggetti migliori di altri a gestire i diversi registri comunicativi per raggiungere l'obiettivo di corteggiamento. I dati raccolti da Anolli e coll. Indicano che, in generale, i seduttori di successo differiscono dai seduttori falliti dalla capacità di regolare le caratteristiche delle loro voci in un’interazione.

Mentre uno studio al quale hanno partecipato diverse università della California e della Pennsylvania, pubblicato sulla rivista Archives of Sexual Behaviour, ha analizzato la voce di uomini diversi in diverse situazioni e scoperto che gli uomini con tono monocorde hanno un sex appeal maggiore ed un numero più alto di partner rispetto a uomini con voce più espressiva. La frequenza costante di una voce monotono segnala autocontrollo, ed è questo ad attirare le donne, non la voce in sé per sé.

Per quanto riguarda il contenuto della comunicazione seduttiva deve farsi notare, sul piano comunicativo deve dire abbastanza ma non troppo, ossia ricorrere ad una comunicazione indiretta ed intrigante, quindi su basa su forme allusive che lasciano intendere più di quanto si dica a parole

Studi eseguiti con seduttrici donne hanno, invece, evidenziato che sono le migliori nel riconoscere i cambiamenti di stato delle voci (Paulmann 2008) ed è per questo motivo che sono proprio le donne ad essere avvantaggiate nei rapporti sociali ( Shirmer 2005). E’ stato messo in luce da Grammer e collaboratori (2000) la propensione delle donne di creare movimenti ritmici e sincroni ai movimenti del corpo maschile per i quali nella seduzione femminile si innesca un paradosso: comunicano le loro intenzioni senza rivelare quest’informazione. Ad esempio inducono l’uomo ad una comunicazione verbale anche solo annuendo con la testa nel corso del discorso. Poche volte gli uomini colgono la manipolazione messa in atto, questa è una differenza sostanziale tra l’essere umano e le altre specie animali, dove a sedurre è quasi sempre l’esemplare maschile. Biology Letter ha pubblicato una ricerca firmata da due esperti di comunicazione, Gregory Bryant e Martie Haselton dell’Ucla (University of California a Los Angeles), che parte dal presupposto che la voce acuta delle donne è generalmente percepita come più attraente e più femminile. Le donne cambiano la voce durante l’ovulazione e parlano con toni più alti. L’obiettivo è quello di «catturare» il maschio proprio nel momento più favorevole alla procreazione. E’ la prima volta che viene descritto questo comportamento, ma non è il primo comportamento a cambiare in concomitanza con il periodo fertile della donna. I ricercatori hanno allora registrato la voce di 69 donne durante due fasi del loro ciclo ovulatorio: una volta lontano dal periodo fertile, un’altra volta vicino al momento dell’ovulazione, individuato grazie a test di dosaggio degli ormoni. E hanno osservato che quanto più le donne si avvicinavano all’ovulazione tanto più il tono della voce diventava acuto. Questa differenza si evidenziava soltanto quando le partecipanti alla ricerca pronunciavano una breve frase del tipo «Sono uno studente dell’Ucla» e non semplici vocali. Lo studio dimostra dunque che le donne cambiano la loro voce inconsciamente in relazione al loro periodo fertile (e quindi alle variazioni ormonali) e lo fanno soltanto in un contesto di comunicazione sociale. Questo cambiamento della voce entra a far parte di una serie di comportamenti che le donne assumono nei momenti in cui la possibilità di procreare è al massimo, con l’obiettivo di attrarre il maschio. Per esempio modificano il modo di vestirsi: preferiscono le gonne ai pantaloni, portano abiti più scollati e scelgono vestiti più alla moda. Oppure tendono a scegliere, per un rapporto sessuale, uomini dalla faccia più mascolina.

D’altro canto uno studio condotto dai professori di psicologia dell'Albright College di Reading, Pennsylvania,conferma che le voci basse sono più attraenti per il sesso opposto. Gli studiosi hanno anche rilevato che sia gli uomini sia le donne usano un tono di voce più basso e mostrano un certo surriscaldamento quando si trovano a parlare con esponenti del sesso opposto che ritengono particolarmente attraenti. Quando parliamo con qualcuno che ci piace e abbassiamo la voce stiamo attuando una doppia strategia di seduzione : da un lato mostriamo il nostro interesse levandoci dall'impiccio di dichiararlo esplicitamente ( linguaggio del corpo, delle corde vocali in questo caso), dall'altro sembriamo più sexy e arriviamo al cuore passando per le orecchie. Un’altra ricerca dell'Albright College , pubblicata sulla rivista scientifica "Journal of nonverbal behaviour" analizza il fenomeno del cambiamento del tono di voce rispetto a quello consueto, utilizzato per rivolgersi a familiari e amici, avviene secondo gli scienziati per telefono, perché non vedendosi di persona i due partner esprimono in questo modo l'interesse per l'altro e per ciò che sta dicendo. Per arrivare a questa conclusione sono stati analizzati i comportamenti di 24 persone innamorate, che da poco avevano iniziato una relazione, alle quali è stato chiesto di chiamare il proprio partner e poi un amico o amica, facendo loro loro lo stesso tipo di domande generiche. Successivamente, spezzoni delle registrazioni delle telefonate sono stati sottoposti a delle persone che ne hanno giudicato sensualità, dolcezza e grado di romanticismo. La scoperta è stata che, pur ascoltando una frazione piccolissima di conversazione (a volte due secondi), chi doveva giudicare riusciva a intuire facilmente se la telefonata fosse al partner o a un amico proprio dal cambiamento del tono di voce. Come spiega la professoressa Susan Hughes, che ha condotto la ricerca "quando si parla col partner si cerca una maggiore connessione, quella che fa dire 'Sono qui per te' e tutte le altre persone in questo momento non contano". Non solo: nelle telefonate alla persona amata, analizzate nel corso dell'indagine, emergeva anche un po' di nervosismo in più, spia di una maggiore paura di essere rifiutati.

Dott.ssa Silvia Corrent








ultima modifica: 28/07/2016

in: Elementi di sessuologia / Curiosità