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La frequenza nei rapporti sessuali

Lo faccio troppo o troppo poco?


Esiste una frequenza giusta?


La domanda sarà sorta a innumerevoli persone che all’interno della coppia si saranno sentite recriminare di volerlo fare troppo (il più delle volte i maschi) o troppo poco (solitamente le femmine). Chi ha ragione e chi torto? E perché questa discrepanza a volte così marcata tra due individui? Tutto nasce dal desiderio sessuale del quale è impossibile darne una misura quantitativa viste le mille sfaccettature e componenti di cui è caratterizzato. Vi possono essere coppie che vengono in consultazione perché pensano di farlo troppo poco, scoprendo che lo fanno 3 volte al giorno, e altre che sono soddisfattissime della volta al mese in cui lo fanno.

Stabilendo di base che non esiste un numero preciso di volte in cui bisogna farlo, il metro di giudizio sta alle coppie prese individualmente: fintanto che ad ambo i membri della coppia la frequenza soddisfi il numero delle volte sarà sempre giusto.

Più spesso accade che uno dei due si lamenti per una carenza o un’eccessiva richiesta e, solitamente, questo avviene per le profonde differenze biologiche, psicologiche e culturali che esistono tra uomo e donna.

La parte biologica è influenzata dai livelli ormonali, costanti nell’uomo con un graduale declino con l’avanzare dell’età, in base al ciclo mestruale, alla gravidanza, ai bambini e alla menopausa nella donna. Quella psicologica è influenzata da stati mentali e stai interpersonali (tra i primi per esempio la gioia e la rabbia, tra i secondi la stima, l’affetto, la durata della relazione, l’infedeltà, solo per citarne alcuni). La parte culturale rappresenta le regole, i significati, i valori, i ruoli sessuali che abbiamo appreso fin dai primi anni di vita e che portiamo con noi per tutta la vita.

A questo vanno aggiunti, a livello semantico, le dimensioni del bisogno sessuale inteso come istinto ed il desiderio sessuale come significato e messaggio relazionale.

Nel 2005 Basson ha portato ad un ulteriore livello di sviluppo il modello della risposta sessuale femminile, la quale partiva dal modello monofasico di Master e Johnson degli anni sessanta per passare al modello trifasico della Kaplan sul finire dei settanta. Il modello circolare di Basson aggiunge alla fase del desiderio, dell’eccitazione e dell’orgasmo, l’elemento “risoluzione/soddisfazione” nel quale viene associata la fase fisiologica di risoluzione con un processo cognitivo di valutazione dell’esperienza che può essere stimolante o frenante nei confronti dei seguenti rapporti sessuali.

Per quanto riguarda quelle coppie che si ritengono insoddisfatte per la frequenza dei rapporti sessuali potremmo cercare di sintetizzare così: riuscire a trovare un compromesso che soddisfi entrambi è un qualcosa che va cercato e costruito all’interno della relazione









ultima modifica: 06/06/2015

in: Approfondimenti sulla sessualità / Sessualità e altro