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Sessualità, controllo e ansia da prestazione

Origini, conseguenze e ipotesi di trattamento


Al giorno d’oggi siamo abituati a vivere la nostra quotidianeità in preda alla fretta. Viviamo ogni giorno in funzione del nostro lavoro e dei nostri impegni. Ogni momento è utile per fare qualcosa e spesso viene utilizzato per rimediare ad una brutta scadenza o per raggiungere finalmente il nostro prossimo obiettivo. Siamo abituati ad essere valutati per i nostri impegni e per gli obiettivi faticosamente raggiunti. Questo atteggiamento ormai prende sempre più piede all’interno della nostra vita e sempre più coppie presentano problemi nella sfera emotiva e sessuale.


Spesso i rapporti sessuali sono vissuti come una dimensione prestazionale e valutativa, come una dimostrazione di quella "competenza" che determinati modelli culturali ci impongono e che dovrà essere confermata dalla soddisfazione del partner.

Non è così difficile cadere nell'ansia da prestazione legata alla paura dell'insuccesso, della disconferma e del fallimento.

L’uomo in particolar modo, spesso ricade in questa sensazione che si manifesta nella paura di incorrere in episodi disfunzionali quali l'eiaculazione precoce o tardiva, la disfunzione erettile o l’impossibilità di raggiungere l’orgasmo.

L'ansia da prestazione sessuale e la paura del fallimento sono oggi molto frequenti e le sue origini ricadono in una concezione dell'atto sessuale distorta e basata su false credenze.

Il sesso perde così il suo piacere naturale e diviene esibizione orientata ad impressionare il partner più che ad esprimere un sentimento personale. La soddisfazione del partner diviene, così, più importante del proprio piacere. La diretta conseguenza? Un appagamento sessuale soltanto parziale.

La nostra mente e soprattutto il nostro corpo mettono in atto forti difese con l’obiettivo di fronteggiare le proprie paure sessuali più profonde. Tali blocchi e sensazioni non permettono, dunque, all’uomo di lasciarsi andare completamente. La sua mente è sempre vigile e attenta ad ogni più piccolo particolare.

Spesso si tratta di soggetti insicuri e perfezionisti che non riescono a dare fiducia all’altro. L'eccessiva ricerca di approvazione da parte degli altri, l'attitudine ad un prevalente controllo razionale e la tendenza all'attivazione ansiosa, possono rappresentare dei fattori predisponenti all'ansia da prestazione. Tuttavia chiunque può incorrere nell'ansia da prestazione se esperienze e vissuti, anche episodici, convergono verso tale condizionamento emotivo.

L'ansia da prestazione sessuale può essere ritenuta una forma specifica di ansia o fobia sociale associata al timore di un fallimento sessuale in cui si proiettano sull'altro, i propri timori di inadeguatezza e il proprio atteggiamento auto-giudicante.

Tra le gravi conseguenze dell'ansia da prestazione vi è l’indebolimento dell'autostima e un progressiva diminuzione dell'espressione sessuale fino ad un drastico calo del desiderio e all'evitamento dei rapporti sessuali.

Superare l'ansia da prestazione significa modificare il proprio approccio alla sessualità, modificando gli stili cognitivi e relazionali. E’ importante che l’uomo impari a sviluppare una maggiore competenza nella gestione dell'ansia e che riesca a ottenere uno stato di rilassamento psico-corporeo.

L’obiettivo del trattamento dell’ansia da prestazione dipende dallo specifico problema riportato dall’uomo (eiaculazione precoce o tardiva, disfunzione erettile o l’impossibilità di raggiungere l’orgasmo).

In generale è importante che l’uomo riesca a viversi il rapporto sessuale in piena libertà e in pieno godimento. E’ necessario diminuire le aspettative verso se stessi ed accrescere la propria autostima cercando di non essere più osservatori del proprio corpo e semplici spettatori di una prestazione sessuale.

Per un'attività sessuale soddisfacente l'individuo deve essere in grado di sospendere tutti i pensieri distraenti e perdersi nell'esperienza erotica.

Le disfunzioni sessuali di origine psicogena connesse all'ansia da prestazione e a fenomeni di spectatoring (disfunzione erettile, eiaculazione precoce, evitamento sessuale e calo del desiderio, disturbi dell'eccitazione, dolore sessuale e anorgasmia) possono essere efficacemente trattate con l'aiuto di un sessuologo mediante terapie sessuologiche brevi e tecniche psicoterapeutiche di rilassamento e gestione dell'ansia.

Dott.ssa Sara Negrosini - Psicologa e Psicosessuologa

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ultima modifica: 01/07/2017

in: Disturbi sessuali maschili / Altre disfunzioni sessuali