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Sesso e terza età

Come vivere la sessualità lungo tutto l'arco di vita.


La popolazione sta invecchiando e si prevede un incremento di questo trend


Le tematiche concernenti l’invecchiamento stanno quindi diventando di maggiore interesse. La sessualità è parte integrante della qualità della vita e del benessere di ogni persona, qualunque sia la sua età. Nell’anziano va dunque considerata come la naturale continuazione di quella vissuta nell’età adulta. Lo stereotipo negativo della società sulla sessualità negli anziani ha creato per lungo tempo diffusi pregiudizi e taboo, rendendola anche un campo di ricerca poco sfruttato. I molti pregiudizi che circondano la sessualità diventano ancora più problematici quando si parla del comportamento sessuale in questa fascia d’età. Alcuni autori hanno identificato la presenza di molte false credenze connesse alla sessualità nella terza età: “E’ meglio non parlare di queste cose”, “La sessualità negli anziani è fastidiosa, grottesca e incongrua”, “Le persone anziane non hanno abilità fisiche per fare sesso” sono alcuni tra i più diffusi pregiudizi, che attraverso i media e le comunicazioni informali permeano la nostra società, creando lo stereotipo della persona anziana non sessuata. Se gli anziani si sentono colpevoli ad esprimere la propria sessualità a causa di queste false credenze, potrebbero sopprimere i propri desideri e reprimere il proprio comportamento in modo coerente con queste. Negli ultimi anni questa visione ha iniziato a modificarsi per una serie di motivi: lo sviluppo economico e i progressi sociali hanno fatto in modo che esistesse un crescente numero di anziani senza grandi problemi di salute; sono stati ideati farmaci specifici per le disfunzioni sessuali maschili, a vantaggio soprattutto di questa fascia di popolazione; la ricerca scientifica ha portato ad un maggiore riconoscimento dei ruoli genetici della sessualità in tutte le età. Inoltre, per le modificazioni culturali avvenute in molte parti del mondo, soprattutto nella cultura occidentale, le famiglie sono più piccole e si vive di più: ciò fa in modo che la vita adulta non sia più occupata in modo preponderante dall’accudire ed educare i bambini. Nascono nuove fasi della vita quali il pensionamento, in cui individui e coppie vivono solitudine e privacy, avendo più opportunità di intraprendere comportamenti sessuali. La ricerca in questo ambito rimane di qualità limitata. I pochi studi internazionali hanno scarsi tassi di risposta e problemi metodologici, quelli più piccoli non sono generalizzabili. Apetti fisiologici condizionano la sessualità nella terza età. Nell’uomo anziano le variazioni più importanti della risposta sessuale riguardano la durata delle singole fasi del ciclo. Per la donna l’inizio dell’invecchiamento sessuale può coincidere con la menopausa che presenta segni clinici e biologici specifici: la caduta degli estrogeni , perdita della capacità riproduttiva , riduzione significativa del tasso degli ormoni sessuali presenti nel sangue. Sicuramente lo stress, spesso connesso alla perdita del partner o ai compiti di gestione del partner malato, è una causa essenziale del ridotto funzionamento sessuale nella terza età. La continuazione dell’attività sessuale è di certo correlata al benessere generale… ma la salute percepita non inevitabilmente declina con l’avanzare dell’età!








ultima modifica: 31/05/2015

in: Approfondimenti sulla sessualità / Sesso e terza età