Mia madre ha un fidanzato!

La libertà del raccontarsi che diventa trappola

La scoperta che i propri genitori abbiano una vita sessuale e una intimità di coppia rappresenta per i figli una “scoperta” che è spesso investita di sentimenti di disagio, imbarazzo e a volte di vera e propria negazione. Ciò prescinde anche dalla età cronologica dei figli, dalla loro indipendenza e autonomia e può sfociare in empasse e blocchi emotivi e sessuali. Qualora poi il proprio genitore abbia una età matura, convenzionalmente al di fuori di canoni di “appetibilità”, giovinezza e desiderabilità, il senso di disagio e di riprovazione dei figli può diventare problematico. Elemento rassicurante può essere la vedovanza che in un certo qual modo rassicura e “chiude” a fantasie legate alla camera da letto. Ma in una società liquida, aperta, che facilita i contatti veloci, le conoscenze attraverso i social e diminuisce le distanze rendendo più facili i rapporti, può accadere che il genitore rimasto solo incontri un’altra persona ed inizi un nuovo rapporto. Spesso la maturità del nuovo rapporto permette di sperimentarsi in comportamenti  più disinibiti, in relazioni più aperte e meno censurate, a cui i figli non sono abituati: vedere/ascoltare il proprio genitore relazionarsi col nuovo partner, su argomenti anche di tipo sessuale, senza imbarazzi ma anzi con inaspettata energia e complicità possono causare nei figli blocchi sessuali a propria volta. Può accadere che, a fronte di quanto accade al genitore, i figli abbiano difficoltà a vivere la sessualità, in una sorta di ricerca della castità e di “pulizia” che ritengono ormai perduta nel genitore. Non sono più in grado di vivere il sesso in maniera gratificante e libera come era prima del “fidanzamento” della loro madre o del loro padre, investendo il sesso di connotazioni ambigue, sporche, sgradevoli, non riuscendo a distrarre la loro sessualità dal pensiero di quella raccontata cosi liberamente dal genitore.