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Le Parafilie

Una panoramica sulle perversioni


Che cosa sono? Quali sono? Come trattarle?


Questo breve articolo vuole cercare di spiegare con parole semplici, ma non per questo meno precise che cosa siano le parafilie.

La parafilia non è altro che il termine scientifico associato alle perversioni. Sia ben chiaro, nel corso della nostra vita sessuale, tutti noi in un modo o nell’altro sperimentiamo qualche forma di perversione, ma in questo caso ci riferiamo a un comportamento patologico, dove la caratteristica principale è l’immutabilità dell’oggetto del nostro desiderio, ovvero quella componente senza la quale noi non siamo in gradi di eccitarci e che dovremo sempre ricercare nelle nostre fantasie o nel vissuto reale.

Esistono tantissime parafilie, infatti vengono differenziate in maggiori, le più communi, e le minori, molto più rare. La quasi totalità della popolazione parafiliaca è composta da uomini, che tendono a manifestare il comportamento già in età adolescenziale per poi svilupparlo del tutto nella prima età adulta. Le donne rappresentano una piccolissima parte e per lo più concentrata nel masochismo.

Le parafilie maggiori sono otto in totale, andiamo a vederle.


  1. ESIBIZIONISMO. Come dice il nome, l’eccitamento sessuale deriva dal mostrare i propri genitali ad una persona che non se l’aspetta. A questo comportamento, o fantasia, è spesso associata attività masturbatoria: non vi è l’intenzione di avere un rapporto sessuale con la vittima. Questa è solitamente una donna e in alcuni casi un bambino o un adolescente. L’età media dell’esibizionista è di 25 anni. Il numero dei casi tende a diminuire con l’età .

  2. FETICISMO. In questo caso la parola fa riferimento ai “feticci”, ovvero degli oggetti inanimati che il soggetto venera e che sono per lui indispensabili per eccitarsi, come ad esempio le scarpe o la biancheria intima femminile oppure fatti di un materiale specifico come la gomma o il cuoio. l’uso occasionale di fantasie feticistiche è abbastanza comune e solo in rari casi diventa una vera e propria patologia.

  3. FROTTEURISMO. Questa parola deriva dal francese (frotteur) e indica colui che si eccita strofinando i propri genitali contro una persona non consenziente. Di solito il soggetto preferisce agire in luoghi affollati. Solitamente è una perversione che si associa ad altre.

  4. PEDOFILIA. Ebbene si, anche la pedofilia è una parafilia, sicuramente la più famosa e la più “infame” perché fa si che i soggetti a questo disturbo provino un’eccitazione sessuale nei confronti dei bambini al di sotto dei 13 anni (al di sopra di tale età, fino ai 17 anni, si parla di pederastia)

  5. MASOCHISMO SESSUALE. In questo caso si parla dell’atto, reale e non simulato, di farsi picchiare, legare, umiliare o fatti soffrire in qualche altro modo. Non è rara la morte per “ipossifilia”, ovvero per la eccitazione dovuta alla privazione di ossigeno mediante l’uso del cappio.

  6. SADISMO SESSUALE. Strettamente correlato ad individui masochisti, coi quali i sadici si integrano alla perfezione, fa riferimento all’eccitazione sessuale derivante da zioni che inducono dolore fisico o psichico nella vittima designata (solitamente consenziente, masochista. Solitamente la gravità degli atti sadici tende ad aumentare col tempo e se associato ad un Disturbo Antisociale di personalità può procurare gravi lesioni e anche la morte.

  7. FETICISMO DA TRAVESTIMENTO. Qui l’eccitamento è dovuto dal travestirsi con abiti femminili per i maschi. Questo disturbo è stato rilevato nei soli maschi eterosessuali. L’abito femminile viene indossato solo fino a quando la tensione sessuale non viene rilasciata dall’orgasmo, per poi essere messa da parte per un utilizzo successivo.

  8. VOYEURISMO. Ovvero l’eccitarsi guardando, non essendo visti, persone nude o che hanno rapporti sessuali. Solitamente l’azione è accompagnata da un comportamento masturbatorio.




Esistono poi tantissime parafilie minori, ovvero che affliggono un numero decisamente inferiore di persone rispetto alle maggiori e quindi sono più rare. Tra queste ne segnaliamo giusto alcune:


  • NECROFILIA. L’eccitamento sessuale nel compiere atti sessuali con cadaveri.

  • PEDERASTIA. Da non confondere con la pedofilia, l’eccitamento sessuale nel compiere atti sessuali con un ragazzo in età puberale.

  • PARZIALISMO. L’eccitamento deriva dal focalizzarsi su una parte specifica del corpo (per esempio i piedi o le mani).

  • ZOOFILIA. Quando ad essere coinvolti negli atti sessuali sono gli animali.

  • TROILISMO. In effetti una variante del voyeurismo in quanto il soggetto si eccita nel vedere due o più persone che compiono atti sessuali. La differenza sta nel consenso che la coppia (o più) da al troilista.

  • CINEPIMASTIA. Eccitarsi toccandosi il seno o i capezzoli (unico atto obbligatorio e necessario per eccitarsi).

  • GERONTOFILIA. Dal greco “géron”, “vecchio”, in questo caso ad essere coinvolti sono gli anziani.

  • ANDROMIMETOFILIA, GINEMIMETOFILIA e AUTOGINEFILIA. Parafilie nelle quali l’eccitamento sessuale è dovuto dall’essere attratto sessualmente da una partner femmina travestita da uomo o da un transessuale donna-uomo (andromimetofilia) e viceversa (ginemimetofilia) e nell’ultimo caso nel travestirsi da donna da parte di un uomo (autoginefilia).


La parafilia non affligge allo stesso modo le persone. Questa si può manifestare occasionalmente, per esempio in periodi di forte stress, mentre in altri momenti la persona ha un funzionamento sessuale normale. Nei casi in cui non si può fare a meno dello stimolo parafiliaco in ogni momento e in qualsiasi situazione, si parla di parafiliaci esclusivi. Soprattutto in quest’ultimo caso, si avrà molto probabilmente una compromissione della vita sociale e il possibile manifestarsi di disfunzioni sessuali, inoltre il quadro clinico potrebbe arricchirsi di disturbi della personallità.

La parafilia è un disturbo cronico, ovvero una volta manifestato nella sua pienezza (solitamente nella tarda adolescenza/prima età adulta) affliggerà l’individuo per tutta la vita, con oscillazioni nella sua intensità a seconda di vari fattori, come ad esempio lo stress, la presenza di altre patologie mentali o nel trovarsi in situazioni che stimolino i comportamenti parafiliaci.

Ora non basta avere una fantasia “strana” o travestirsi qualche volta per gioco per essere subito etichettati come perversi, parafiliaci, in quanto le fantasie sessuali, per quanto spinte, sono da considerarsi assolutamente normali, anzi sane, in quanto l’eccesso opposto, la totale mancanza di fantasie, può lasciare spazio al dubbio sulla presenza di altre problematiche a livello sessuale.


TRATTAMENTO


Trattare soggetti parafiliaci è molto difficile in quanto chi ne soffre solitamente non è motivato nell’intraprendere un percorso e solitamente è anche poco collaborativo. In questo, e anche per quanto riguarda il percorso terapeutico, si dovranno adottare metodi e strategie simili a quelle adottate per i tossicodipendenti.










ultima modifica: 06/06/2015

in: Disturbi e terapie sessuali / Parafilie