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La sexsomnia

"Il sesso sonnambulo"


La sexsomnia è una parola che deriva dalla fusione del termine sesso in inglese e la radice latina della parola sonno. E’ una patologia classificata tra i disordini del sonno, divenuta nota anche a livello mediatico soprattutto per alcune problematiche di natura legale emerse a causa di tale problematica.


Come si evince dall’analisi letterale del termine, fa riferimento a pratiche sessuali durante il sonno. Proprio come accade con il sonnambulismo, al risveglio la persona non ricorda nulla dell’accaduto. Chi è affetto da sexsomnia afferma, infatti, di non accorgersi di aver fatto sesso con il partner o la persona con cui condivide il letto, rimanendo spesso stupito dai dettagli di quest’ultimo riguardo a quanto accaduto la notte prima. Alcuni raccontano di svegliarsi solo al momento dell’orgasmo. In Italia, il disturbo viene etichettato come sonnambulismo sessuale. Si tratta di una alterazione della coscienza che induce il soggetto che ne è colpito a praticare il sesso durante la fase non Rem del sonno, senza rendersene conto. Talvolta vengono coinvolti partner non del tutto consenzienti. La patologia stimola comportamenti a sfondo sessuale e induce l’organismo a necessitare il soddisfacimento del piacere senza però uscire dallo stato di torpore. Per questo non si ricorda nulla dell’accaduto. I sintomi tipici sono masturbazione, gemiti e ricerca del rapporto sessuale, con carattere generalmente aggressivo, durante il sonno. Questo disturbo si può manifestare in tutti i modi con cui si manifesta la sessualità umana; i soggetti che ne sono affetti possono masturbarsi senza averne coscienza oppure richiedere veri e propri atti sessuali a chi si trova a condividere temporaneamente il letto. C’è chi durante il sonno mormora parole oscene, chi allunga la mano per toccare il compagno, chi si dà a pratiche onanistiche, e c’è anche chi, senza svegliarsi, riesce ad avere un rapporto sessuale completo.

Vari studi hanno consentito di stabilire che la sexsomnia colpisce prevalentemente gli uomini, tre volte più delle donne, e che l’età media dei pazienti è di circa 30 anni. Ciò che scatena la crisi nei maschi è il contatto fisico nel letto, mentre le donne hanno episodi quando vivono periodi di intenso stress. Secondo i risultati di una ricerca pubblicata dalla rivista New Scientist i disturbi del sonno colpiscono in generale circa il 4% della popolazione e da primi studi la sexsomnia sembra affliggere l’1%. L’eziologia di quest’ultima è attualmente poco chiara. La causa scatenante è dovuta secondo gli studiosi a due ordini di fattori; disturbi del sonno e problemi di natura emotiva. L’utilizzo di droghe, lo stress e la mancanza di un buon riposo notturno sono fattori che possono favorire l’avvento di tali fenomeni, causando gravi disordini mentali e psichici. Gli studi indicano che è più comune negli uomini con una storia di terrori notturni o sonnambulismo durante l'infanzia e l'adolescenza. Spesso, gli atti sessuali dei sonnambuli sfociano nella violenza e nell’aggressività nei confronti del partner.

Per raggiungere la diagnosi, lo specialista inizia discutendo con il paziente e il suo partner. Se vengono confermati rapporti sessuali durante il sonno, a meno che il paziente abbia consumato droghe, alcool o qualsiasi sostanza che potrebbe alterare i loro comportamenti o memorie, viene consigliata una polisonnografia, un test utilizzato per diagnosticare disturbi del sonno, e che registra le attività del cervello e movimenti oculari, evidenziando eventuali anomalie. Il disturbo può essere trattato con farmaci e terapia psicologica, ma i risultati variano ampiamente da un paziente a altro.








ultima modifica: 28/12/2015

in: Approfondimenti sulla sessualità / Sessualità e altro