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La asessualità:

Un nuovo orientamento.


La asessualità viene ormai definita come uno degli orientamenti sessuali; accanto ad eterosessuali, bisessuali ed omosessuali esiste dunque questa popolazione di persone che non prova attrazione sessuale verso nessuno.


La letteratura non si è molto concentrata su tale aspetto. Tra i dubbi più importanti che si stanno sollevando ci sono i seguenti: parliamo di un fenomeno normativo o di una patologia? Gli asessuali non hanno proprio un desiderio sessuale o mantengono comunque desideri e fantasie sessuali che “sfogano” con comportamenti autoerotici? L’attrazione romantica in tali persone permane in modo distinto dall’attrazione sessuale?

 

Non abbiamo risposte certe a queste domande. Esistono molte differenze all’interno della categoria degli asessuali e tutto ciò che abbiamo elencato sopra può manifestarsi. L’unica sicurezza della sessuologia odierna è che si tratti di comportamenti normativi: la stessa definizione fa riferimento a persone che dall’inizio della propria vita, o anche in seguito ad un periodo di vita in cui hanno sperimentato altri orientamenti, vivono l’esperienza di non essere sessualmente attratti da nessuno. Per parlare di asessualità i soggetti non devono avere un rifiuto della sessualità connessa a traumi o a eventi spiacevoli: sappiamo ad esempio che spesso le vittime di abusi sessuali hanno un rigetto per la sessualità, dovuto ovviamente all’effetto della esperienza negativa subita, e ciò non va considerato come un orientamento asessuale. Se da un lato è, infatti, giusto normalizzare tale fenomeno, è anche corretto sincerarsi che tale comportamento sia accompagnato da una motivazione intrinseca o da una decisione e non da una costrizione connessa a un problema: avere la possibilità di non essere attratti da nessuno è prettamente diverso dal non sentirsi liberi di sperimentare una sana vita sessuale! Sembra che la asessualità sia maggiormente presente in persone transgender, ovvero coloro che dichiarano di avere una identità di genere diversa dalle due classiche identità “maschili” o “femminili”, che ritengono restrittive per definire il proprio comportamento.

 

La asessualità rappresenta una sfida al nostro modo di vedere la sessualità e agli studi in genere condotti su tale tematica, andando oltre le presunzioni tradizionali basate sugli stereotipi culturalmente pervasivi che fondono l’attrazione romantica e sessuale. Non esiste inoltre una demarcazione definita tra sessualità ed asessualità, ma tale concetto va considerato come un continuum tra le persone che sono “estremamente sessuate” ed “estremamente asessuate”. Questo grado si modifica poi nel corso della vita, in funzione delle molteplici variabili che influenzano sempre l’espressione della nostra sessualità.








ultima modifica: 30/11/-0001

in: Approfondimenti sulla sessualità / Sessualità e altro