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L'andrologo o il sessuologo?

Quale scegliere?


Che cosa fanno? Perchè sono entrambi fondamentali nell'approccio ai disturbi della sessualità maschile?


Riuscire a capire da chi si sta andando non è così facile, specialmente in Italia: la mancanza di informazioni e la confusione che ruota intorno a certe figure professionali è sempre stata il simbolo e il “vanto” del nostro Paese.

Innanzitutto chi è l'andrologo?

L'andrologo è un medico specializzato in andrologia. L'andrologia è quella scienza, quella branca della medicina, che si occupa di studiare e seguire a livello medico la vita sessuale di un uomo dalla nascita in poi. È una specialità clinica e chirurgica e spesso si interseca con l'urologia, branca della medicina che si occupa della prevenzione, diagnosi e cura delle malattie dell'apparato urinario e genitale maschile. Molti urologi si occupano anche di andrologia e molti andrologi sono specialisti in urologia ma le due professioni restano ben distinte. L'andrologia, in pratica, può essere considerata la controparte della ginecologia. Oltre alla visita clinica, l'andrologo si avvale di strumenti diagnostici quali l'ecocolordoppler, per valutare la regolarità del flusso ematico e delle strutture cavernose all'interno del pen, la monitorizzazione delle erezioni notturne, misura i potenziali evocati corticali e sacrali per escludere patologie neurologiche. Potranno essere inoltre approfondite eventuali cause endocrine e ulteriormente approfidite le strutture dell'apparato genitale maschile.

Il sessuologo invece è lo specialista che si occupa della sessuologia del campo della clinica e della ricerca. Teoricamente può essere sessuologo chiunque appartenga all'area medico-clinica e si occupi di sessualità ma il termine viene utilizzato solitamente per indicare gli psicologi specialisti in sessuologia, per questo il termine più esatto per definirci sarebbe quello di “psicosessuologo” o sessuologo clinico.

Fatta questa premessa possiamo tornare alla domanda: l'andrologo o il sessuologo? In verità la scelta esatta sarebbe quella di andare da entrambi in quanto si completano nel percorso diagnostico e terapeutico nella gran parte dei casi dei disturbi della sfera sessuale maschile, sicuramente in quelli più comuni come il deficit d'erezione e nei disturbi della fase eiaculatoria. Ad appannaggio esclusivo dell'andrologo vi sono tutte le problematiche prettamente organiche e chirurgiche come, ad esempio, l'ipospadia, il varicocele, l'idrocele, la fimosi. Il sessuologo invece avrà a suo appannaggio tutte le problematiche di natura psicologica come le parafilie, i disturbi del desiderio sessuale e le problematiche di coppia.

I disturbi della fase eiaculatoria e i deficit d'erezione vengono trattati da entrambi gli specialisti perché in molti casi l'eziologia è mista e bisogna quindi seguire un percorso parallelo per poter essere sicuri della riuscita terapeutica. È molto comune, anzi, dovrebbe essere obbligatorio, che una volta rivoltosi ad una delle due figure, il paziente venga poi consigliato ad un collega dell'altra specialità.

In tandem queste due specializzazioni garantiscono la massima efficacia nella risoluzione delle problematiche relative alla sfera sessuale con una percentuale di successo altissima.










ultima modifica: 30/11/-0001

in: Elementi di sessuologia / Salute sessuale