Il sesso "gentile"

Il futuro è di chi svela, non di chi esibisce

Ma al sesso fa sempre bene una dose di “estremo”, di “vorace”, di “aggressivo”, una dose di “egoismo” e di “egemonia”? Tacchi a spillo e sex overkill sono davvero la via regia dell’eccitazione?

In realtà le statistiche dimostrano che tutto ciò spesso porterebbe a veri e propri cali nella frequenza dei rapporti sessuali nelle coppie, a dimostrazione che l’iperconsumo del sesso non aiuti a mantenere in maniera diretta e univoca il desiderio sessuale. Il sesso vorace cioè si consumerebbe troppo velocemente!

Il sesso “gentile” torna ora di moda, dimostrando che la gentilezza e i bei modi possono essere altamente erotici, in una sorta di miscela condita da eleganza e attenzione verso l'altro.

La suggestione afrodisiaca che ne deriva permette sia tempi di performance sessuale che frequenza dell’atto statisticamente maggiori rispetto a una sessualità intesa come un pretendere e basta.

La seduzione dunque può vestirsi di linguaggi “morbidi”, non espliciti ma suggestivi e l’approccio sessuale essere avvolto in un clima discreto, che non esibisce ma svela.

Il linguaggio del sesso “gentile” utilizza le allusioni, non invade lo spazio né anticipa desideri, ma cerca il ritmo a due e impara l’arte del pazientare, del non “bruciare” .

Il sesso “gentile” cioè non ha un protagonista, né un regista e sceneggiatore; non ha chi scrive le scene e organizza le pause. Il sesso “gentile” permette di gustare le differenze, senza rischiare sovrapposizioni e fraintendimenti, ma lascia il tempo perché il desiderio si costruisca, evitando l’estenuazione sessuale fino a cogliere quanto sensuale ed erotico sia ciò che è gentile.

Se appartenete alla categoria dei voraci e dei predatori, provate a lasciarvi sedurre da chi lascia assaggiare, da chi lascia parlare il “non detto”, da chi usa la delicatezza come arma di seduzione.

Cambiare le vecchie abitudini e optare per l’anticonvenzionale a volte può portare dolci sorprese!