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Il Sexting

I messaggi "piccanti"


Quando il messaggio diventa "bollente"


Vi sono dei momenti nella storia della nostra civiltà che hanno prodotto dei cambiamenti talmente grandi e profondi che pensare ad una vita senza di essi sarebbe quasi impossibile. La scienza e in particolar modo la tecnologia sono dei protagonisti assoluti in tal senso. Due tecnologie scoperte ed introdotte relativamente di recente hanno avuto un impatto talmente profondo, globale ed immediato che sembra impensabile poterne far a meno oggi: i cellulari ed internet. Le due alla fine si sono intrecciate con l’alba degli smartphone alla fine del decennio passato per consolidarsi poi in questo. Ormai con lo smartphone non facciamo solo telefonate, anzi, ormai queste sono ridotte ad una minima percentuale d’utilizzo, ma ci giochiamo, prendiamo appunti, teniamo la rubrica, ne facciamo la nostra agenda, calendario, sveglia, torcia e chi più ne ha, più ne metta. Persino i semplici SMS si sono evoluti grazie a specifiche applicazioni come What’s up, Skype, Telegram e altre che permettono di mandare messaggi, messaggi vocali, file e videochiamare gratuitamente o ad un costo irrilevante.

Il fenomeno del sexting è strettamente connesso a questa situazione, la sessualità, infatti, è stata subito centrale nell’utilizzo di internet e dei cellulari e il sexting, uno degli ultimi arrivati, e in rapida diffusione. Nato in America, consiste nello scambiarsi messaggi e immagini inerenti al sesso, personali o meno, principalmente tramite l’utilizzo di smartphone e delle applicazioni sopra citate.

Questo ha portato la possibilità di restare in contatto anche sessualmente con i partner distanti ma ha anche portato ad una serie di situazioni “spiacevoli” come l’essere scoperto a flirtare con l’amante o a trovarsi video e foto osè su internet, situazione che ormai trova continuità per quanto riguarda i personaggi del mondo dello spettacolo.

La problematicità maggiore risiede nell’utilizzo prevalente dei giovani: in Inghilterra si stima che un terzo dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni pratica il sexting. Nel 2011 il Telefono Azzurro ha stimato che il 10,2% dei ragazzi italiani di età compresa tra i 12 e i 18 ne fa uso. Contando che dal 2011 ad oggi la diffusione degli smartphone e delle applicazioni si è notevolmente diffusa si potrà facilmente ipotizzare l’ampiezza del fenomeno.

In sé il sexting non è dannoso ma, per quanto concerne gli adulti, bisogna essere comunque molto consapevoli di quello che si sta facendo e delle conseguenze alle quali ci si può potenzialmente esporre, mentre per quanto concerne i minori l’informazione e il dialogo con le figure parentali sono importanti per evitare delle conseguenze ancor più dannose (bullismo, pedopornografia).












ultima modifica: 17/01/2016

in: Approfondimenti sulla sessualità / Sessualità e tecnologia