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Identità di genere

Il vissuto personale di se stessi come appartenenti al genere maschile o femminile o ambivalente (di grado minore o maggiore), continuando a percepirsi se stessi malgrado i cambiamenti che avvengono durante l’intero arco di vita


Tale autopercezione si basa su caratteristiche psicologiche che in una cultura di appartenenza vengono incoraggiate in un’identità sessuale e scoraggiate nell’altra


La capacità di conformarsi a queste caratteristiche, attribuite a partire dagli elementi biologici, rende gli individui chiaramente mascolini o femminili.

L’identità di genere è una delle componenti fondamentali del processo di costruzione dell’identità dell’individuo. Tale appartenenza può esprimersi quindi con vissuti e comportamenti corrispondenti o non corrispondenti al sesso biologico. Il soggetto può vivere la non corrispondenza in modo ambiguo, ambivalente o lineare al punto da non riconoscersi appartenente al proprio sesso biologico e/o riconoscersi e desiderare di appartenere all’altro sesso. Possiamo raffigurare l’identità di genere come un asse ai cui estremi siano collocate la struttura biologica femminile e la struttura biologica maschile, determinate rispettivamente dalla presenza dei cromosomi XX e XY e da un corredo biologicamente coerente sia a livello strutturale che funzionale. Tra i due estremi, collegati tra loro, vi è un continuum tra maschile e femminile all’interno del quale ogni persona, con una identità cromosomica data, sviluppa modi di essere e di stare nel mondo che, sia a livello biologico che comportamentale, possono variare da persona a persona e da momento a momento (Steensma et al., 2013). Dall’antico dogma secondo cui si riteneva che l’umanità fosse divisa in due sole categorie specifiche, femminile e maschile, si ipotizza oggi che essa sia formata di individui con infinite variabili soggettive che hanno diritto di vivere in condizioni scelte e decise personalmente.

Egan e Perry (2001) hanno ulteriormente definito l’identità di genere come una costruzione multidimensionale che racchiude: la capacità di assegnare un individuo ad una categoria di genere, il sentirsi in sintonia con il gruppo del proprio genere, il sentire la pressione verso la conformità al genere e l’attitudine verso il genere del gruppo di appartenenza. Tali dimensioni seguono traiettorie di sviluppo differenti e ognuna di esse assume un ruolo significativo per il benessere della persona.

 

Egan S., Perry D. (2001), “Gender identity: a multidimensional analysis with implications for psychosocial adjustment”, Developmental Psychology, 37, 4: 451-463.

Petruccelli F., Grassotti R., Eleuteri S., Giuliani M. (2014), L'identità di genere, In: Identità di genere. Consulenza tecnica per la riattribuzione del sesso, Petruccelli F., Simonelli C., Grassotti R., Tripodi F. eds., FrancoAngeli, Roma, 7-17.

Steensma T.D., Kreukels B.P.C., de Vries A.L.C., Cohen-Kettenis P.T.C. (2013), “Gender identity development in adolescence”, Hormones and Behavior, 64: 288-297.








ultima modifica: 26/06/2015

in: Approfondimenti sulla sessualità / Identità di genere