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Autostima. Bellezza. Sessualità.

Psicologia della bellezza


Dott. Silvia Corrent, 27/07/2016


E’ stato dimostrato che aspetto fisico, autostima e la capacità di intrattenere relazioni sono strettamente correlate. Efran dimostrò che le persone più attraenti dal punto di vista fisico venivano punite con pene minori durante una simulazione di valutazione giuridica. Vari autori hanno dimostrato come la morfologia dentale giochi un ruolo fondamentale nella percezione della bellezza, sia indirettamente nel successo sociale di una persona. Di conseguenza è logico pensare che anche la struttura scheletrica facciale abbia un grande impatto estetico e psicologico. I risultati della seguente ricerca indicano che i soggetti femminili sono psicologicamente più sensibili ai fattori determinanti la bellezza, come essere la morfologia facciale.


Nella storia della psicologia sperimentale l'importanza dell'attrattività fisica nei rapporti sociali ha cominciato ad emergere negli anni Sessanta, scontrandosi subito con l'idea, ancor oggi ben radicata, che l'idea di bellezza sia soggettiva, determinata culturalmente, variabile storicamente e geografica mente, quindi impermeabile a qualsiasi analisi sperimentale. A determinare la bellezza estetica intervengono due gruppi di fattori: fattori intrinseci, universali, indipendenti dalla cultura, e fattori estrinseci, contingenti, legati al contesto storico-culturale. Quelli di interesse psicologico sono soprattutto i primi, i quali annoverano un numero elevatissimo di elementi: la statura, la conformazione dei denti, la grandezza della pupilla (nel passato le signore dell'aristocrazia usavano estratti di atropina, l'"Atropa belladonna", per indurre una dilatazione artificiale della pupilla e in questo modo apparire più attraenti ), il colore dell'iride, la presenza di occhiali, l'assenza o presenza di barba, la lunghezza ed il colore dei capelli, la grandezza e rotondila di occhi e labbra , le proporzioni del volto, la colorazione della pelle, la forma e grandezza del naso, il peso, la conformazione muscolare, il rapporto fra larghezza dei fianchi e della vita, la conformazione delle gambe, la presenza di difetti dermatologici come nei, lentiggini, per citarne solo alcuni che la ricerca ha dimostrato contribuire significativamente alla valutazione dell'attrattività estetica di un individuo. Per rendersi conto di quanto l'attrattività giochi un ruolo chiave è sufficiente pensare a quei casi in cui essa risulta deficitaria. Una sfigurazione del volto in seguito ad un incidente o a una malattia dermatologica possono minare a fondo l'autostima e compromettere l'opportunità di avere buoni rapporti interpersonali, di trovare un partner o un lavoro. Pensiamo ai problemi di autostima e sicurezza di sé suscitati dall'acne negli adolescenti e a tutti i tentativi messi in atto per nascondere o attenuare rughe e altri segni di invecchiamento. Molti studi ci dicono che la bellezza svolge un ruolo chiave nel modo in cui amici e partner si relazionano a noi, nella frequenza delle esperienze sessuali, nella durata dei rapporti interpersonali. A parità di contenuto comunicativo, le persone belle sono più persuasive di quelle esteticamente non attraenti (perciò spesso utilizzate in pubblicità). Inoltre, trovano più facilmente lavoro e tendono ad avere impieghi più prestigiosi. Molte ricerche dimostrano poi come la bellezza giochi un ruolo di primo piano nel campo della scelta del partner e nello sviluppo di rapporti personali intimi, ed altrettante ne dimostrano un effetto facilitante nel ricordo dei volti e nella persuasione, ed un effetto inibitorio nell'attribuzione di responsabilità e nella criminalità. Sul piano giudiziario, infatti, le persone gradevoli tendono ad essere giudicate meno colpevoli rispetto a persone non attraenti e il loro comportamento, anche se sbagliato, viene giustificato da "cause esterne" (le "circostanze"), anziché associato direttamente alla volontà colpevole dell'individuo. L'attrattività esercita la sua influenza: nella scuola, nel lavoro e nella politica.

Uno dei processi attraverso i quali la bellezza influisce nella psicologia quotidiana consiste nel fatto che ad essa vengono associate una nutrita costellazione di caratteristiche positive che nella realtà sono indipendenti. Gli psicologi chiamano questo fenomeno "effetto alone": una singola caratteristica, come l'avvenenza di una persona, viene ad influenzare, appunto come un alone, altre sue caratteristiche e la nostra impressione risulta falsata. Così, chi è bello diventa anche buono. Non solo, chi è bello è anche più gentile, credibile, persuasivo, felice. Le persone avvenenti sono considerate anche energiche, padroni di sé, socievoli, competenti, si pensa che facciano lavori interessanti ed abbiano matrimoni felici. Il criminale viene immaginato brutto, ma l'eroe, si sa, deve essere per forza bello. Michael Efran (1974), ad esempio, ha mostrato che mentre nel 93% dei casi i soggetti dichiarano esplicitamente che l'attrattività fisica di un imputato non deve influenzare le decisioni di colpevolezza e somministrazione della pena, in un compito di giurie simulate risultò che se l'imputato era avvenente la sua colpevolezza era meno certa, il grado di punizione minore e l'attrazione maggiore rispetto ad imputati non avvenenti. L'effetto "what is beautiful is good" ("il bello è buono") è talmente robusto da essere stato replicato in 30 studi diversi sugli stereotipi, come ha evidenziato Feingold (1992). Persone attraenti tìsicamente sono valutate da altri come più dominanti, intelligenti, sessualmente disponibili, equilibrate psicologicamente. Ma le persone belle hanno veramente tutte queste caratteristiche positive? Feingold ha passato in rassegna 93 studi che hanno cercato di stabilire se persone attraenti e non attraenti differissero in qualche tratto di personalità. L'analisi globale ha indicato una totale assenza di relazione fra attrattività fisica e qualità di base, come intelligenza, dominanza, o altro. La bellezza fisica ha invece altri tipi di influenza: ad esempio, favorisce maggiori contatti interpersonali e attenua l'ansia sociale. Studi di carattere correlazionale hanno messo in luce un'associazione positiva fra attrattività fisica ed abilità sociali, popolarità con membri del sesso opposto, numero di amici dello stesso sesso, precocità dei rapporti sessuali. Una ragione possibile per questi vantaggi sociali potrebbe derivare dal fatto che la gente cerca il contatto e la compagnia di persone attraenti, risponde loro più favorevolmente, le osserva più a lungo e le avvicina ad una minore distanza spaziale. Tutto ciò permette alle persone attraenti di ricevere, nei contatti sociali, un maggior numero di rinforzi positivi che, a loro volta, incrementano il senso di autocontrollo. Non a caso, una recente ricerca (Rowatt, Cunningham e Druen, 1999) ha messo in luce che nella relazione iniziale con una persona attraente sia uomini che donne tendono a mentire, alterando in positivo le proprie caratteristiche, come ad esempio i tratti di personalità, il reddito, il successo personale, le capacità lavorative e l'intelligenza. Negli approcci con persone meno attraenti, invece, il quadro offerto delle proprie capacità diventa più veritiero.

Dott.ssa Silvia Corrent










ultima modifica: 30/11/-0001

in: Elementi di sessuologia / Curiosità