3° Congresso Nazionale Associazione Andrologi Italiani
(AssAI)
Dott. Stefano Eleuteri, 29/11/2015
Il congresso nazionale della Associazione Andrologi Italiani si è svolto nella storica cornice del Castello Angioino di Gallipoli.
Già il titolo del convegno “Coppia senza barriere” mostrava l’impegno dell’associazione ad un approccio olistico che prendesse in considerazione non solo l’uomo ma anche la eventuale partner e le dinamiche sessuali e relazionali che tra loro si instaurano. L’interessante programma scientifico ha visto susseguirsi relazioni che hanno affrontato molteplici aspetti della salute sessuale e relazionale da un punto di vista multidisciplinare. Diverse le “novità” presentate: dal counselling nutrizionale per l’infertilità di coppia, che valorizza l’importanza di non medicalizzare tale situazione ma sottolinea l’interesse nel trovare, invece, aiuti naturali nella soluzione, a nuovi farmaci per la disfunzione erettile, che prevedono l’applicazione diretta sul pene, piuttosto che il solito uso orale, ed offrono minori effetti collaterali e buoni risultati anche quando i classici trattamenti sembrano fallire.
Importante anche l’idea di organizzare,
parallelamente al convegno, un incontro di educazione sessuale con gli studenti
delle scuole superiori, fase della vita cruciale per la salute sessuale, con i
primi rapporti e le prime relazioni, che costituiranno la base per tutti quelli
futuri. Esperienze positive in questa fase preparano il terreno per una vita
sessuale e relazionale soddisfacente, mentre vissuti negativi possono essere il
nucleo su cui si instaurerà poi un problema sessuale o di relazione con gli
altri.
Forte, dunque, l’attenzione data alla psicologia ed alla sessuologia. Eccellente
la progettazione di un corso pre-congressuale dedicato al
burnout degli operatori: la sindrome
del burnout può ripercuotersi
negativamente sull’efficienza e sull’efficacia professionale degli operatori
sanitari, arrivando a determinare errori professionali, difficoltà
nell’interazione con il paziente, tensione ed ansia lavorativa, fino a quadri
conclamati di depressione. E’ stato affrontato il carico emotivo che soprattutto
le coppie infertili riversano sull’operatore sanitario a causa della loro
condizione o dei fallimenti delle tecniche di riproduzione assistita, che può provocare
all’operatore un distress lavorativo che comporta demotivazione ed
insoddisfazione professionale. Le conseguenze negative sono inevitabili: sanitari
disattenti, frettolosi, scostanti, sfuggenti, non empatici. Il corso si è proposto
come un suggestivo laboratorio teorico-esperienziale, intendendo fornire
all’operatore sanitario che si occupa di medicina sessuale e riproduttiva strumenti
utili per gestire meglio il carico emotivo derivante da un attività sanitaria
così complessa.
Si è parlato, quindi, di onco-fertilità, di tumori che possono guarire grazie a terapie adeguate che, però, minano la fertilità; di disabilità fisica, che rende difficile, se non impossibile, la vita sessuale e riproduttiva.
Insomma, un evento molto utile cui sono felice di aver partecipato e che spero di avere il piacere di seguire anche nelle future edizioni.
ultima modifica: 29/11/2015
in: News / Sessualità e altro